
M5S: PD, partito dei diversamente onesti
Dopo Amati e Mazzarano, rinvio a giudizio anche per Pentassuglia: Emiliano non avrebbe dovuto ricandidarli
“Il PD in regione Puglia è composto da consiglieri indagati, condannati e rinviati a giudizio. Emiliano non avrebbe dovuto ricandidarli”è quanto affermano i consiglieri pugliesi del Movimento Cinque Stelle Barone Rosa, Bozzetti Gianluca, Casili Cristian, Conca Mario, DI Bari Grazia, Guarini Viviana e Laricchia Antonella.
Ecco chi troviamo tra le poltrone del PD.
Donato Pentassuglia, attuale consigliere regionale del PD, ed ex assessore alla sanità, accusato di favoreggiamento personale nei confronti di Archinà, èinfatti tra gli imputati rinviati oggi a giudizio per il presunto disastro ambientale dell’Ilva.
Fabiano Amati, attuale consigliere regionale del PD, ex assessore alle infrastrutture, già condannato ad un anno e otto mesi per abuso d’ufficio e falso . Per l’accusa Amati – che all’epoca era consigliere comunale a Fasano (Bari) – avrebbe redatto un piano di recupero del centro storico favorendo gli immobili di famiglia. Non solo. Tra i fatti e la condanna c’è di mezzo, nel 2012, l’approvazione della legge Severino che impone la sospensione a 18 mesi dei consiglieri condannati anche solo in primo grado. Tant’è che Amati in Aula non s’è visto, ma ad essere stata congelata è la carica e non l’indennità di mandato che invece è stata sanziata anche durante la sospensione.
Ma non basta.
Abbiamo anche Mazzarano, riconfermato consigliere regionale e nominato capogruppo PD, è stato rinviato a giudizio per illecito finanziamento ai partiti e millantato credito.
Secondo l’accusa, l’esponente politico pugliese ha ricevuto 70 mila euro da Tarantini: diecimila per pagare il concerto di chiusura della campagna elettorale del Pd a Massafra per le elezioni politiche dell’aprile 2008; altri 60 mila, su indicazione di Tarantini, da un imprenditore che si aggiudicò un appalto ospedaliero da 600 mila euro al quale Mazzarano assicurò che si sarebbe interessato.
“Emiliano, in qualità di candidato alla Presidenza, ex segretario del Partito e soprattutto in qualità di ex magistrato antimafia, avrebbe dovuto impedire la candidatura dei consiglieri indagati, condannati e rinviati a giudizio tra le sue liste. Lui che tanto millanta onestà, adesso dovrà fare i conti con gli elettori pugliesi che gli hanno dato fiducia. “ proseguono i neoeletti cinque stelle “ Da oggi in Regione c’è una forza politica pronta a ricordare agli elettori chi sono i loro rappresentanti nelle istituzioni tra le fila dei partiti.”