TEMPA ROSSA, NELLE INTERCETTAZIONI ANCHE IL NOME DEL PRESIDENTE. EMILIANO CHIARISCA LA SUA POSIZIONE
Secondo le notizie pubblicate da alcuni giornali, nelle intercettazioni su Tempa Rossa, intercorse tra il dirigente della società petrolifera Total Giuseppe Cobianchi e l’ing. Gianluca Gemelli compagno della dimissionaria ministra Guidi, si sarebbe nominato anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano!
Alla luce di quanto emerso da queste intercettazioni chiediamo ad Emiliano di esprimersi pubblicamente, come aveva già fatto in campagna elettorale, spiegando chiaramente la sua posizione sul caso Tempa Rossa a Taranto.
Il Movimento 5 Stelle Puglia ha già presentato ben due mozioni in cui si richiedeva l’impegno della Giunta regionale ad esprimere motivato parere negativo al progetto Tempa Rossa e alle richieste dell’ENI di adeguamento infrastrutturale dello stabilimento di Taranto in cui sarebbero stati stoccati e raffinati i migliaia di barili di greggio provenienti dalla Basilicata. Questo perchè all’aumento di inquinamento si rischia di aggiungere anche l’inquinamento legato al traffico delle petroliere e inoltre, ricorda il pentastellato, l’ENI non ha ancora risolto il nodo legato al rischio di incidente rilevante nel caso in cui un tornado impattasse sul parco serbatoi. Nella seconda mozione invece abbiamo chiesto ad Emiliano di confrontarsi con i cittadini ed i comitati di Taranto per discutere pubblicamente e apertamente della questione Tempa Rossa.
Taranto è una città che a quanto pare viene facilmente presa di mira dalle istituzioni per quanto concerne opere che di “strategiche per l’interesse nazionale” hanno ben poco. Noi tutti ci auspichiamo che non solo Emiliano ma l’intera Giunta regionale pugliese possa prendere una posizione in merito, esprimendo parere negativo e quindi respingendo con forza il progetto “Tempa rossa”. La salute dei cittadini di Taranto va difesa innanzitutto con coerenza politica. La strada per salvare il nostro territorio è lo sviluppo delle energie rinnovabili e l’efficienza energetica che non solo produrrebbe migliaia di posti di lavoro, ma ridurrebbe i costi di bolletta per i cittadini e soprattutto ne migliorerebbe la qualità della vita.