DISCARICA BURGESI. CASILI: COMUNI SALENTINI COLLABORINO CON LA MAGISTRATURA. BONIFICHE URGENTI

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“L’intervento del pm Mignone conferma quanto vado denunciando da tempo: la grande corresponsabilità tra Comuni e aziende appaltatrici: connivenza e mancati controlli hanno permesso l’infiltrazione della criminalità organizzata nell’enorme business che ruota attorno ai rifiuti.” lo dichiara Cristian Casili consigliere regionale M5S vicepresidente della V Commissione che ribadisce come il caso di Burgesi non sia un caso isolato e a distanza di anni torna a chiedere che i comuni salentini forniscano finalmente al Noe precise indicazioni in merito alla localizzazione delle discariche. Casili ribadisce la necessità di intervenire urgentemente con le bonifiche attraverso i fondi dell’ecotassa, in attesa di individuare e punire i colpevoli dei disastri ambientali.

 

Il problema rifiuti in Salento, risale a ben 25 anni fa, quando nacquero discariche come Castellino e Burgesi, insieme a tutte le cave sparse a mosaico sul territorio, colmate e poi tombate con rifiuti di ogni tipo grazie ad ordinanze contingibili e urgenti.

 

“Non è un caso se in tutti questi anni non si è mai intervenuti – evidenzia Casili –  perché c’era la volontà politica di tacere, c’era l’indifferenza verso un problema che adesso è scoppiato in tutta la sua gravità, producendo tassi tumorali a livelli record, superiori a quelle di città industrializzate. Inoltre il pm conferma che Burgesi non è l’unica emergenza, ci sono decine di discariche che non sono ancora uscite alla luce del sole. Ribadisco un fatto sul quale ancora non è stata fatta chiarezza: a gennaio 2014 il Noe di Lecce, dopo i solleciti del 2012 e 2013 a cui non venne data risposta, inviò delle lettere a 68 comuni delle tre province salentine in cui si chiedeva la precisa localizzazione di queste discariche, proprio nell’ottica di creare una mappatura. Sono gli enti locali risultati inadempienti rispetto alla richiesta del Servizio Ciclo dei rifiuti e bonifiche della Regione Puglia: di questo numero ben 45 Comuni sono del leccese, amministrazioni che non hanno mai risposto e trasmesso in Regione alcuna documentazione o informazione, ulteriore dimostrazione del velo di silenzio che avvolge le amministrazioni comunali in tema dei rifiuti.

Ribadisco la domanda: a distanza di tre anni dalle richieste del Noe che cosa hanno risposto questi 45 Comuni? O regna ancora il silenzio? I cittadini esigono risposte sia da questi Comuni sia dalla Regione. Siamo stanchi di assistere a balletti istituzionali, tra Provincia, Regione, amministrazioni comunali e gestori privati, tutto questo ha portato ad uno stallo non più accettabile.”

“Ha ragione il pm Mignone – incalza Casili – quando dice che le bonifiche non devono ricadere sulle tasche dei cittadini, che sarebbero non solo danneggiati ma anche beffati da questa vicenda. Però è anche vero che c’è un fondo regionale, quello dell’ecotassa, dal quale si possono attingere le risorse per intervenire in questa emergenza, con monitoraggi, messa in sicurezza e bonifiche su tutti i siti contaminati scaricando con decisione sui colpevoli il danno economico e ambientale subito dai cittadini. Questa è una terra a vocazione agricola e turistica, la Regione – conclude – deve comprendere la gravità di eventi che stanno danneggiando la salute e l’immagine di un territorio intero.”