PROVINCE NEL CAOS. LA GRANDE BEFFA DELLA LEGGE “DELIRIO”

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Le audizioni hanno confermato quello che pensavamo. Più che di legge Delrio si dovrebbe parlare di legge “delirio”, con le Province  nel caos, costrette a dover svolgere funzioni fondamentali come la manutenzione di strade e scuole senza avere le adeguate risorse finanziarie. I presidenti, anzichè votarsi tra loro, dovrebbero dimettersi in massa se davvero tengono al territorio e al benessere dei cittadini”. Lo  dichiarano le consigliere del M5S Rosa Barone e Grazia Di Bari  a margine delle audizioni in VII Commissione Consiliare dell’UPI, dell’Anci, e del vicepresidente della giunta Nunziante sulla legge regionale n.31 del 30/10/2015 “Riforma del sistema di governo regionale e territoriale”

“Gli unici effetti sicuri della riforma sono l’aver tolto ai cittadini la possibilità di votare il presidente della Provincia – incalza Di Bari – e averli privati di servizi essenziali, oltre ad aver prodotto contenziosi tra Province e Regioni per la richiesta di fondi che non arrivano. La Regione si è ritrovata a dover ridurre le assunzioni dei vincitori del concorso Ripam per assumere il personale delle Province, che alla fine comunque restano vista la bocciatura della riforma costituzionale con il referendum del 4 dicembre scorso”.

Ho chiesto al vicepresidente Nunziante quale sia la situazione degli uomini della ex polizia provinciale – dichiara Barone – le cui funzioni sono passate in capo al dipartimento regionale Ambiente. Vorrei capire se gli agenti della Provincia di Foggia, che mesi fa erano stati impiegati per il controllo del Gran Ghetto tra Foggia e San Severo, siano ancora lì e quale sia la loro condizione attuale dal momento che avevano a disposizione poche macchine per 16 uomini.”