BANDO GUIDE TURISTICHE. CASILI: L’ITER DELL’ESAME SEGUA QUELLO DELLE ALTRE REGIONI. PENALIZZATE LE NOSTRE PROFESSIONALITÀ
“Il modus operandi con cui la Regione Puglia sta gestendo il bando per le guide turistiche mortifica gli operatori e rischia di immettere sul mercato del lavoro personale poco qualificato, in un settore strategico per l’economia regionale come quello del turismo”. A sottolinearlo è il consigliere del M5S Cristian Casili.
La Regione ha pubblicato il bando a settembre scorso e l’esame, articolato in prova scritta e orale, previsto a dicembre, è stato poi rinviato a data da destinarsi. Alla prova si sono iscritti 6.547 candidati, tra guide aspiranti, guide abilitate per l’estensione della lingua e accompagnatori.
“Ora, con la recente delibera della Giunta – spiega il consigliere pentastellato – veniamo a scoprire che la Regione vuole riaprire il bando, beffando ancora una volta le aspiranti guide. Far slittare ancora la data dell’esame è una mancanza di rispetto principalmente nei confronti delle aspiranti guide che, ormai da mesi, sono in attesa della data del concorso; infatti alcuni di loro avrebbero già potuto essere abilitati, andando a partecipare ai bandi emanati da altre regioni. Inoltre scopriamo che dalle prove d’esame sparisce l’orale e la prova in lingua diventa una semplice traduzione del testo. In questo modo si mina l’adeguata preparazione del personale. L’iter dell’esame deve seguire quello delle altre Regioni d’Italia, ovvero prova scritta, prova orale e prova pratica. Riaprire il bando – incalza il cinquestelle – dove sono già iscritte la bellezza di 6.547 persone, porterà ad un’altra ondata di iscrizioni. Un aspetto che potrebbe compromettere un’equa valutazione da parte della commissione, già oberata di lavoro, considerando il grande numero di candidati da esaminare e le 32 lingue straniere richieste agli aspiranti per la prova in lingua. Il rischio è quello di trasformare il bando della Regione Puglia in una semplice formalità e non in un esame serio come invece avviene nelle altre regioni. Quello che emerge è l’intenzione di far cassa o di far credere di aver contribuito a risolvere il problema dell’occupazione giovanile, proclamando che oltre 6.547 giovani hanno trovato lavoro nel turismo facendo la guida. Ma non è certo questa la strada giusta per gestire un settore importante come questo”.
Attualmente in Puglia ci sono oltre 1000 guide già abilitate. Di queste quasi tutte lavorano, ma pochissime hanno una posizione fiscale. Le altre, pur lavorando ogni giorno, vanno avanti con il lavoro occasionale.
“Più volte la Regione ha dichiarato che il turista va tutelato offrendo servizi di qualità – conclude Casili – prima del turista però è fondamentale tutelare la professione di guida. Quante delle nuove guide che entreranno nel mondo del lavoro con questo bando apriranno subito una partita Iva? In questo campo, come in tutti quelli lavorativi, è prioritario battersi contro l’abusivismo e il lavoro nero. Solo in questo modo si potrà garantire qualità del servizio e tutela del lavoratore”.