EMERGENZA #SICCITÀ’, CASILI (#M5S): “GLI SPRECHI SULLA RETE ASSETANO LA PUGLIA. SERVE UN APPROCCIO STRUTTURALE.”
La Puglia si rifornisce di acqua da 5 invasi, due sorgenti e 200 pozzi, fonti che sarebbero SUFFICIENTI a soddisfare il fabbisogno idrico dei pugliesi che ammonta a circa 150 litri di acqua pro capite al giorno. Eppure ogni anno il bilancio idrico è negativo! DOVE FINISCE L’ACQUA DEI PUGLIESI?
Oltre il 30% lo SPRECHIAMO A CAUSA DELLE PERDITE lungo i 21 mila chilometri di acquedotto. Su 530 milioni di acqua prelevata da Aqp dalle diverse fonti di approvvigionamento, infatti, vengono dispersi OLTRE 180 MIILIONI DI MC di acqua ogni anno, una quantità ben superiore a quella contenuta in tutto l’invaso del Pertusillo.
Nello specifico del settore agricolo il fabbisogno irriguo pugliese ammonta a circa 900 milioni di mc, ma anche qui entrano in gioco diversi FATTORI DI SPRECO. Circa l’80% di questo fabbisogno è coperto dallo sfruttamento dei pozzi che oggi sono fuori controllo. Molte utenze risultano autorizzate ad “uso domestico” che vuol dire una concessione di 1000 mc di acqua all’anno, nei fatti si prelevano quantità ben superiori. Non abbiamo una stima dei POZZI NON AUTORIZZATI, che probabilmente SI AGGIRANO INTORNO AL MILIONE! Un fenomeno, quest’ultimo, molto diffuso in provincia di Lecce. Questa indiscriminata gestione delle acque sotterranee sta comportando un forte inquinamento di sali a seguito dell’infiltrazione di acqua marina nelle falde.
Gli strumenti per monitorare e controllare l’acqua effettivamente distribuita ci sono ed è ora che si attuino. E’ fondamentale operare per migliorare i sistemi di distribuzione e raccolta, lavorando inizialmente sull’ammodernamento e la costante manutenzione delle reti idriche, ormai vecchie e che rappresentano un vero e proprio colabrodo.
L’acqua non è un bene illimitato e dobbiamo utilizzarlo con grande parsimonia. Inoltre, il ciclo dell’acqua non termina con la sua erogazione dai rubinetti. I reflui e la depurazione delle acque sono il futuro per scongiurare crisi irrigue, su questo la Regione deve prendere un impegno chiaro e celere. In Puglia il ricorso al riutilizzo dei reflui fino ad oggi sconta forti ritardi con i depuratori che se riuscissimo a potenziare e rendere efficienti ci metterebbero a disposizione 280 milioni di mc di acqua che durante le crisi idriche estive fornirebbero ai nostri agricoltori acqua a basso costo e di ottima qualità.
Con queste temperature non possiamo più permetterci di sprecare una sola goccia in più di un bene così prezioso. (Cristian Casili)