SCONTRO TRENI IN SALENTO. TREVISI: LA MANUTENZIONE ERA A CARICO DI FS. CHI DOVEVA CONTROLLARE LE ANOMALIE?
Secondo il macchinista del treno 544 delle FSE partito martedì pomeriggio col segnale ‘rosso’ dalla stazione di Galugnano a San Donato di Lecce e scontratosi dopo circa 800 metri col treno 549, le cause dello scontro sarebbero riconducibilia ad un guasto all’impianto frenante e all’inefficacia del freno di stazionamento utilizzato nell’estremo tentativo di bloccare il convoglio.
Se fosse confermata la versione del macchinista in merito alle avarie dell’impianto frenante e del freno di stazionamento, si giustificherebbe la velocità acquistata dal mezzo che è uno di quelli presi a noleggio da FS e sembrerebbe sprovvisto, almeno per il momento, di dispositivo vigilante.
Ho già denunciato in parecchie occasioni e in tempi non sospetti le carenze dei mezzi di trasporto FSE e mi preme dire che le eventuali responsabilità vanno accertate quanto prima sia dal punto di vista politico che dirigenziale verificando, tra l’altro, i fogli di servizio.
Ma non solo: da informazioni apprese sembra anche che i mezzi presi a noleggio da FS debbano seguire un iter di manutenzione che prevede interventi in officine non di proprietà di FSE, pertanto sia macchinisti che deposito locomotive non possono e non avrebbero potuto avere un riscontro effettivo su eventuali anomalie.
Di solito infatti se il macchinista riscontra un’anomalia, la segnala sul libro di bordo e si riserva di fare la nota di riparazione su apposito modulo. L’officina una volta preso in carico il mezzo, dopo aver consultato il libro di bordo e la nota di riparazione e dopo aver proceduto alla riparazione, provvede ad aggiornare il libro di bordo.
Insomma una situazione nella quale le responsabilità sembrerebbero essere ancora tutte da accertare e ci auguriamo che lo si faccia in fretta. Dal canto mio torno a ribadire quanto ancora una volta ci segnalano dall’interno delle FSE in merito alle condizioni di lavoro del personale di condotta e di scorta che pare venga sottoposto a dei ritmi di lavoro sovrumani a causa delle mancate nuove assunzioni. È ovvio che con questi ritmi prima o poi la stanchezza si fa sentire e in questo tipo di lavoro una semplice sbavatura può risultare fatale.
E almeno in questo caso le fatalità c’entrano poco.