Agricoltura, Casili: Di Gioia ostaggio di Coldiretti, dimentica gli agricoltori salentini.

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Continua la pantomima tra il governo regionale e Coldiretti. Martedì scorso, in aula, in fase di assestamento di bilancio, l’assessore Di Gioia ha dichiarato che l’emendamento che destina 100mila euro a sostegno delle aziende olivicole salentine era stato concertato proprio con la suddetta associazione di categoria. Un modo di operare che ritengo inopportuno: 100mila euro sono una cifra risibile che potremmo definire uno schiaffo alle nostre imprese agricole. Servono risorse molto più ingenti. Per questa ragione in aula ho proposto un emendamento per stanziare quantomeno i primi 500mila euro a sostegno delle nostre imprese, proposta bocciata dall’assessore Di Gioia il quale ci ha risposto che non vi erano le coperture finanziarie. Eppure nel frattempo continuiamo ad assistere agli annunci del Presidente Emiliano, degli eurodeputati De Castro e Fitto che, con la complicità di alcune associazioni di categoria, continuano ad illudere i nostri produttori ormai allo stremo.” queste le dure dichiarazioni di Cristian Casili, consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle e Vicepresidente della V Commissione Regionale.

 

“Intanto il Tar di Bari – prosegue Casili – ha accolto il ricorso di cinque aziende agricole di Oria e Francavilla Fontana, sospendendo i provvedimenti della Regione Puglia e confermando le nostre tesi, avanzate durante l’approvazione del testo di legge n. 4 del 2017, che evidenziavano delle carenze sulle procedure di monitoraggio e campionamento.”

 

Casili evidenzia come occorra abbandonare la retorica della “caccia al colpevole” sulla progressione dei disseccamenti, imputata agli ambientalisti, richiamando piuttosto un’assunzione di responsabilità da parte di chi ha governato il fenomeno, con leggi e provvedimenti inutili ancorché dannosi.

 

“Una gestione fallimentare – incalza il consigliere salentino -, che ha prodotto danni incalcolabili: come non ricordare, ad esempio, l’obbligo della termoterapia dei vivai idruntini, provvedimento che ho più volte aspramente criticato e che ha sancito una profonda crisi del fiorente settore delle barbatelle a Otranto. Emiliano non può continuare a nascondersi dietro la spada di Damocle delle procedure di infrazione ma deve avere il coraggio di mettere in campo azioni concrete a sostegno dell’agricoltura pugliese e in particolare dell’olivicoltura salentina. Un settore che in provincia di Lecce vive un cronico stato di abbandono che purtroppo sta aprendo le porte a speculatori ben lontani dall’incarnare la tradizione e la cultura di questo territorio. In questo contesto nebuloso appaiono grottesche, oltre che semplicistiche e prive di cognizione di causa, le parole dell’assessore Capone su una presunta rigenerazione rurale per rilanciare la nostra agricoltura ormai al collasso.”