Sanità Bari, Conca scrive a Montanaro: Verifichi le segnalazioni sul direttore amministrativo del Di Venere
Il consigliere del M5S Mario Conca ha inviato una nota al direttore della ASL di Bari Vito Montanaro in seguito alle numerose segnalazioni arrivate dai dipendenti dell’ospedale Di Venere aventi per oggetto il comportamento del direttore amministrativo, la dottoressa Anelli. Nella lettera il pentastellato denuncia presunti “abusi e appropriazioni di ruolo dal parte del direttore amministrativo” che interverrebbe su questioni di competenza della direzione sanitaria.
Diverse le criticità segnalate dal consigliere cinquestelle, che vanno a incidere sulla qualità del lavoro, tra cui la “mancata disponibilità al dialogo con i lavoratori”, “la scarsa fornitura di farmaci anche per la distribuzione diretta alla dimissione, così come previsto dall’articolo 8 della 405/2001”; medici che hanno eseguito le guardie in aggiuntiva, non remunerati perché in debito orario, nonostante l’impegno della direzione generale a pagare queste prestazioni in via preventiva e nonostante l’esistenza di un fondo specifico di 30.000 euro. Conca chiede al direttore della ASL un intervento immediato per cercare di risolvere nel più breve tempo possibile i numerosi problemi evidenziati nella nota.
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Di seguito la nota integrale:
Gentilissimo Direttore,
nell’ultimo anno ho ricevuto numerose segnalazioni relative al comportamento a dir poco dispotico del direttore amministrativo del Di Venere, dottoressa Anelli. Una volta ricordo di avertene parlato informalmente, ora lo faccio in maniera ufficiale perchè le cose sono anche peggiorate e chiedo un tuo intervento. Diversi dipendenti mi hanno rappresentato vessazioni e invadenza in ruoli che non le competono, perché prerogativa della direzione sanitaria, probabilmente complice il lascia passare di Labate prima e di Lestingi poi. Dato che la sanità la fanno le persone, non posso più starmene a guardare e mi auguro che le criticità che ti riporto in calce, possano essere superate e la direttora confinata al suo ruolo amministrativo. Mi ritrovo a fare quello che dovrebbero fare alcuni sindacati che invece la assecondano.
L’ultima cosa che la vede protagonista è davvero anacronistica, mentre nei reparti dell’ospedale San Paolo estranei girano indisturbati con carrelli pieni di vivande e nel parcheggio antistante gli abusivi dilagano, la dottoressa Anelli rifiuta il badge a sacerdoti e diaconi, che dovrebbero assistere spiritualmente i malati, i quali non possono parcheggiare all’interno dell’ospedale per una più agevole missione.
Mi segnalano altri abusi e appropriazioni di ruolo della direttora amministrativa:
Nessuna disponibilità al dialogo con i lavoratori, nessuna disponibilità ad aprire la mensa per i dipendenti e dopo anni di opposizione attualmente il personale attinge dai pasti riservati ai degenti. In alternativa ci sono gli snack dal distributore automatico dove l’acqua del caffè non è filtrata, visto che vige l’impedimento di recarsi nelle ore di servizio ad un bar vicino per rifocillarsi pena sanzioni.
Materiale di consumo: scarsità di toner e carta per stampanti visto l’obbligo di utilizzo di tali macchine per le non digitalizzate schede di dimissioni ospedaliere. Nessuna distribuzione di penne a cui ognuno provvede come può.
Indumenti del personale: distribuzione di nuove divise ma non esiste il servizio di sartoria nell’accordo per cui non è possibile modificare gli indumenti che il personale deve fare a proprie spese.
Nessuna sanzione o accordo con polizia municipale per chi parcheggia su marciapiedi o stalli per disabili impedendo l’accesso alle persone non deambulanti.
Scarsa fornitura di farmaci anche per la distribuzione diretta dei farmaci alla dimissione, così come previsto dall’articolo 8 della 405/2001.
Medici che hanno eseguito le guardie in aggiuntiva, non remunerati perché in debito orario, che hanno garantito la continuità assistenziale. Mi dicono che c’era un preciso impegno della direzione generale sul detto pagamento in via preventiva, dato che esiste un fondo di 30.000 euro per tali evenienze. Aggiungo che al 30 settembre ci sono medici che hanno accumulato anche 40 ore.
Come potrai evincere, costei si occupa di materie non di sua competenza, prevaricando il direttore sanitario, e non risolve le problematiche in capo alla sua mansione.
Rimango a disposizione per ogni eventualità e con l’occasione ti saluto cordialmente.
Mario Conca