TAP, Trevisi (#M5S) chiede di istituire SIC mare a San Foca: “Necessario tutelare coralligeno e le piante presenti sul fondale”

0

 

Sia le indagini condotte da TAP, in sede di presentazione degli elaborati relativi alla procedura di VIA e di ottemperanza alle prescrizioni, sia i contenuti delle prescrizioni individuate nel DM n. 223/2014, riconoscono e confermano la presenza di coralligeno nel fondale marino interessato dai lavori della società TAP AG, ed è per questo che chiedo L’ISTITUZIONE DEL SIC MARE a San Foca.

Nell’area interessata dalla condotta è stata individuata la presenza a grande scala di massicci corallini e aree con affioramenti di biocostruzioni. Inoltre gli studi condotti da TAP in fase di VIA e in ottemperanza alle prescrizioni con riferimento al coralligeno hanno confermato che nell’area di intervento a circa -25 metri, su substrato solido, sono state evidenziate formazioni di alghe coralligene.
La Regione provveda allo svolgimento di indagini per verificare lo stato di conservazione del coralligeno nel tratto di mare antistante le coste di Melendugno al fine di garantirne la conservazione, anche ricomprendendo tale area nell’ambito dei programmi di monitoraggio previsti dalla Strategia Marina. E’ importante che la Regione censisca e riconosca, con propri atti e provvedimenti, le biocostruzioni di coralligeno presenti nel tratto di mare antistante le coste di Melendugno, per assicurare l’adozione nel proposto Sito di Importanza Comunitaria delle opportune misure per evitare il degrado, nonché la perturbazione, degli habitat naturali e di specie ivi presenti, come prescritto dalla Direttiva Habitat e al fine del loro inserimento nella rete ecologica europea NATURA 2000.

Visto che nella stessa area interessata dai lavori, TAP e ARPA hanno già CONFERMATO LA PRESENZA DI POSIDONIA OCEANICA E CYMODOCEA NODOSA, abbiamo già depositato una mozione regionale affinché la Regione si impegni a rilevarne e censirne, in base alla Direttiva Habitat, la presenza e ad assicurare nell’area interessata il mantenimento o il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat presenti.

Ancora una volta dunque siamo a contestare le considerazioni del tutto discutibili e le valutazioni discrezionali che hanno portato a ritenere, ai fini del rilascio del parere di compatibilità ambientale, l’ipotesi San Foca come ‘l’alternativa migliore sotto i profili tecnico, ambientale e paesaggistico’.
(Antonio Trevisi – Tony)