TAP. Casili: Sulla salute dei cittadini non si scende a compromessi, inspiegabile il comportamento di alcuni sindaci
“Il paesaggio del Salento, la salute e la sicurezza dei suoi cittadini sono temi sui quali non si scende a compromessi, non ci si siede a nessun tavolo di trattativa”. Il consigliere del M5S Cristian Casili interviene sulla spaccatura interna che sta vivendo il fronte dei sindaci salentini sul caso Tap e sul tavolo di confronto tenutosi a Palazzo Chigi tra i primi cittadini dei territori interessati, Governo e società.
“Anni fa, mentre su altri territori si decise di investire nella grande industria – incalza il Vicepresidente della V Commissione Ambiente – il Salento, rimasto fuori da queste logiche si trovò a puntare su università, enogastronomia e turismo. Adesso il modello di sviluppo di quelle città è in un vicolo cieco, con i grossi gruppi industriali che dopo aver sfruttato le risorse dei territori, vanno via lasciando il posto a licenziamenti e disoccupazione. In eredità anche danni ambientali e sanitari drammatici. Territori castrati nelle loro vocazioni, in nome di un progresso quanto mai presunto. Per questo Tap rischia di aprire un pericoloso precedente nel Salento e di minare i risultati degli ultimi anni, frutto del sacrificio di uomini e donne che con il loro impegno hanno rilanciato un territorio divenuto appetibile meta turistica.”
“Per questo – continua Casili – è paradossale il comportamento dei sindaci che siedono al tavolo con Tap, chiedendo maggiori compensazioni e mercanteggiando salute e ambiente. È già implicito nel concetto di compensazione ambientale il danno trasversale che subiremo da quest’opera, altrimenti perché Tap dovrebbe mettere in atto una serie di misure volte a placare i sindaci “dissidenti”? Non solo, a ciò si aggiunge l’imminente campagna elettorale per le politiche e l’esigenza di dare risposte al politico romano di turno che spinge per la realizzazione dell’opera. Sono inspiegabili l’impazienza e la fretta di taluni Sindaci che spingono per velocizzare la cantierizzazione di Tap, nonostante ci siano ancora svariate prescrizioni che la società deve ancora superare e che potrebbero bloccare l’intera opera. Mi chiedo quale sarebbe stato il loro atteggiamento se l’infrastruttura fosse ricaduta nei loro comuni o in quelli limitrofi. La storia ci insegna che battaglie come questa, che riguardano l’intero Salento, si vincono restando uniti, creando un fronte compatto a difesa di un territorio che non dovrebbe conoscere confini. Il resto è campanilismo medievale. I sindaci – conclude – che si stanno prostrando a questa assurda ed inutile opera sono degli irresponsabili e si stanno macchiando di vilipendio al territorio che appartiene ai cittadini.”