Taranto, wind days. Galante: Ordinanza del sindaco Melucci riprende quanto avevamo chiesto in Consiglio regionale
Il “Dopo 11 giorni di Wind days il sindaco Melucci ha finalmente deciso di adottare un’ordinanza nei confronti dell’Ilva. Si tratta di un provvedimento che riprende parzialmente quanto avevamo chiesto nell’Ordine del Giorno del giorno presentato nel corso del Consiglio monotematico sull’Ilva, ovvero lo stop dei nastri trasportatori e dei mezzi che determinano l’innalzamento di polveri minerali nell’ambiente circostante. Evidentemente avevamo ragione, anche se l’Odg non fu votato su richiesta del presidente Emiliano, che ancora una volta sul siderurgico decise di non decidere” . Lo dichiara il consigliere del M5S Marco Galante in seguito all’ordinanza emanata dal sindaco di Taranto Melucci in capo all’Ilva che dispone nei giorni di Wind Days “il divieto di ripresa/messa a parco di materiale dei parchi minerali, il fermo marcia dei nastri trasportatori non chiusi connessi e la pulizia straordinaria della viabilità interna dello stabilimento e delle strade e marciapiedi del quartiere Tamburi con effetto immediato”.
“ Chiedevamo alla Regione – continua Galante – di fare finalmente qualcosa di concreto per la salute dei cittadini di Taranto, bloccando l’attività dell’Ilva nei giorni di Wind days dal momento che gli studi dimostrano che dagli 0 ai 6 giorni seguenti a queste giornate aumentano le morti e i ricoveri per malattie cardiovascolari e respiratorie. Un Ordine del Giorno che riprendeva la mozione presentata già a novembre in Consiglio comunale a Taranto dai nostri portavoce Battista e Nevoli. Il sindaco ha disposto la riduzione dell’attività – incalza il pentastellato – un provvedimento che riteniamo ancora insufficiente, ma che dimostra come le nostre richieste fossero giuste. Bisogna agire sulle fonti inquinanti e non costringere i cittadini a non uscire di casa. Ribadiamo ancora una volta che l’unica soluzione per tutelare la salute dei cittadini, mantenendo i livelli occupazionali è quella di avviare un processo di riconversione economica dell’area, come è stato già fatto in altre città europee. Taranto ha bisogno di un nuovo modello di sviluppo”.