Gare nella pubblica amministrazione. Conca: Come e quando si decide se prendere a riferimento il valore dell’ANAC per fissare il prezzo a base d’asta?
“Vorrei sapere dalla pubblica amministrazione in base a quale criterio si decida se prendere o meno il valore di riferimento dell’ANAC come riferimento per i prezzi a base d’asta delle gare pubbliche. Lo chiedo perché le tabelle Anac, non essendo vincolanti per la pubblica amministrazione, vengono invocate solo quando si devono aumentare i prezzi con le gare centralizzate a danno della collettività. Non capisco perché non si sia tenuto conto di questo valore nella gara per la ristorazione ospedaliera, dove avremmo avuto un risparmio di 7 milioni di euro se non si fosse andati in proroga per lustri, mentre sia stato considerato come riferimento vincolante per la gara sul lavanolo, con un aumento, come abbiamo già segnalato, del 71% dei costi rispetto al valore di mercato”. Commenta così il consigliere del M5S Mario Conca le notizie di stampa da cui si apprende che la Puglia ha ricevuto la bandiera rossa dall’Autorità Nazionale Anticorruzione per quello che riguarda i costi della ristorazione ospedaliera: 13,94 euro al giorno contro gli 11,74 euro valore di riferimento dell’ANAC, con un costo complessivo per il 2016 di 43 milioni di euro.
“Il valore di riferimento dell’ANAC – continua Conca – è stato preso per decidere il prezzo unitario a base d’asta per la gara per l’affidamento del servizio di lavanolo: €4,20 al giorno per la fornitura di biancheria piana stimata in 3.098.000 pezzi per l’intera Regione, contro €2,50 euro al giorno pagati ora dalla ASL di Bari e € 1,80 per il privato. Una gara in cui non si è neanche tenuto conto della differenza tra area chirurgica e non chirurgica, prendendo a riferimento il prezzo solo per la prima area esteso con il lotto unico a tutti i presidi sanitari. Per l’area non chirurgica infatti il riferimento Anac è di € 3,30 al giorno. È assurdo vedere come gli uffici interpretino questo valore a loro vantaggio: la prossima gara per la ristorazione ospedaliera passerà da 43 a 45 milioni per pasti che non saranno più preparati nelle cucine ospedaliere, ma in mega centri cottura dove si adopererà il sistema cook and chill, per cui ricoverarsi in ospedale – conclude – sarà come fare un viaggio intercontinentale”.