Governo regionale senza programmazione. Laricchia: La legge prevede il Piano di Sviluppo Regionale triennale, perchè non è stato fatto?
“E’ sotto gli occhi di tutti una delle mancanze più disastrose dell’amministrazione Emiliano: la totale assenza di programmazione.” lo dichiara la consigliera regionale M5S Antonella Laricchia che spiega che, proprio al fine di evitare simili problematiche, la Legge Regionale n.28/2001 ha disciplinato il “Piano regionale triennale di sviluppo”, uno degli atti di programmazione economica, sociale, territoriale e finanziaria contemplato, all’articolo 54, dallo Statuto della Regione Puglia. Uno strumento di pianificazione partecipativo che, su proposta della Giunta, viene sottoposto alla società civile ed al Consiglio regionale che ne verifica periodicamente l’attuazione.
“Peccato che – prosegue Laricchia – dal 2015 questo piano non si sia mai visto e vorremmo delle spiegazioni. Emiliano non è stato in grado di andare oltre le Sagre del Programma, che si sono rivelate niente di più che una trovata elettorale. Per queste ragioni ho depositato una interrogazione al Presidente Emiliano e all’Assessore al Bilancio Piemontese per sapere per quali motivi si sia arbitrariamente deciso di fare a meno di questo strumento peraltro previsto dalla legge e se, e con quali tempi in considerazione del notevole ritardo, intendano avviare l’iter procedurale interno per adottarlo ed istituire il previsto tavolo di concertazione.”
La legge regionale prevede che venga istituito un tavolo di concertazione economico – sociale entro tre mesi dall’inizio di ogni legislatura a cui si sottopone l’esame dello schema del Piano di Sviluppo; il tavolo in questione deve essere composto da: enti locali, associazioni rappresentative delle varie forme e settori di impresa, organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti e autonomi, organismi rappresentativi degli interessi sociali, professionali, ambientali, culturali, del terzo settore e delle pari opportunità. Entro trenta giorni esso deve passare l’esame del Consiglio Regionale ed essere in questa sede approvato con atto amministrativo di indirizzo politico.
“In questi termini il Piano di Sviluppo regionale è un utile strumento di analisi strategica della situazione pugliese e fornisce un indirizzo alle politiche di sviluppo della Puglia, analizzando i bisogni e organizzando le risorse necessarie sulla base delle linee programmatiche del Presidente della Giunta. Uno strumento basato sulla partecipazione e la collaborazione di tutti gli operatori pubblici, privati e del Consiglio stesso, indispensabile per conformare l’operato della Regione, nei processi di decisione e di gestione delle entrate e delle uscite, al metodo della programmazione di bilancio, assicurando la coerenza delle azioni di governo.”
Dalla data di entrata in vigore della l.r. 28/2001, solo nel 2004 la Giunta ha provveduto a predisporre il Piano triennale 2004-2007, da allora non risulta che i governi regionali che si sono succeduti fino ad oggi abbiano provveduto a dare attuazione a quanto previsto dalla legge regionale, nonostante l’articolo 16 espressamente preveda che entro cinque mesi dall’inizio di ogni legislatura, la Giunta regionale deve adottare uno schema di P.S.R. da sottoporre all’esame del tavolo di concertazione e, successivamente alla deliberazione della Giunta su proposta dell’Assessore competente, all’esame del Consiglio regionale.