Sanità, nella bassa Murgia il piano di riordino non garantisce il diritto alla salute. Laricchia (M5S) deposita interrogazione
“Come può essere assicurato il pieno rispetto dei livelli essenziali di assistenza se la distribuzione degli ospedali, di primo e secondo livello, è totalmente sbilanciata in termini di bacini d’utenza e di tempi di percorrenza?” Il Movimento 5 Stelle torna a sollevare forti dubbi sul piano di riordino ospedaliero “lacrime e sangue” di Emiliano, con particolare riferimento al territorio della Bassa Murgia (Putignano, Castellana Grotte, Turi, Noci, Alberobello, Locorotondo, Sammichele di Bari, Casamassima, Conversano, Gioia del Colle, Rutigliano).
La Consigliera Antonella Laricchia (M5S) ha depositato un’interrogazione al Presidente Emiliano per sollevare la questione: “Il piano di riordino ospedaliero ha del tutto privato i Comuni della Bassa Murgia di un Ospedale di 1° livello (ospedale multi-specialistico completo anche di rianimazione ed UTIC). Una scelta incomprensibile ed irrazionale per almeno due ragioni legate al bacino d’utenza e ai tempi di percorrenza. Innanzitutto non si spiega per quali ragioni i Comuni della Bassa Murgia, con un bacino totale di oltre 200.000 abitanti, non possano contare su un ospedale di 1° livello mentre in zone come Bari Città si concentrano più strutture di 1° e 2° livello oltre a Policlinico e Pediatrico che servono dunque rispettivamente un bacino di utenza inferiore ai parametri minimi (150.000 abitanti) di cui al D.M. n. 70/2015.” A Bari città si registrano ben 8 posti letto per pazienti acuti ogni 1000 abitanti, contro solo 1,5 posti letto per acuti nel bacino di riferimento dei comuni della Bassa Murgia.
La seconda motivazione addotta dalla consigliera pentastellata riguarda invece i tempi di percorrenza: “L’assenza nella zona della Bassa Murgia di un ospedale di 1° livello assume anche rilevanza ai fini della configurazione della rete di emergenza urgenza: i tempi di percorrenza per raggiungere dai Comuni della Bassa Murgia il più vicino Ospedale di 1° livello non consentono il tempestivo intervento per le patologie urgenti che sarebbe fissato ad un massimo di 30 minuti e che già da ora non è assolutamente garantito. Una situazione destinata ad aggravarsi, con la prevista chiusura degli ospedali di Corato e del San Giacomo di Monopoli, per i residenti nella provincia barese che già vede il sovraffollamento delle strutture del capoluogo e l’allungamento dei tempi di intervento.”
Una problema creato dal governo regionale che, spiega Laricchia, non si risolverebbe neppure con la costruzione del nuovo ospedale Monopoli-Fasano, ancor più decentrato rispetto al territorio in questione: “Nè il declassamento delle strutture ospedaliere può avvenire tenendo conto della futura realizzazione di un nuovo ospedale ma unicamente sulla scorta della situazione attuale. È quindi evidente che i residenti nel territorio della Bassa Murgia non vedano tutelato il diritto alle cure. La progressiva riduzione di risorse umane, tecnologiche e finanziarie ha già gravemente pregiudicato l’efficienza dei servizi ospedalieri, sulla quale inevitabilmente incidono anche le decisioni, del tutto arbitrarie, assunte nella redazione del piano di riordino sanitario regionale.”
“Per tutte queste ragioni invitiamo, per l’ennesima volta – conclude – il Presidente Emiliano e la sua Giunta a rivedere il piano di riordino secondo criteri più equi e che rispettino le leggi nazionali e il buon senso.”