Arpal. M5S: Ancora una volta la Giunta regionale scarica le proprie responsabilità sul Governo nazionale

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“Come spesso accade negli ultimi mesi, la Giunta regionale cerca di scaricare le proprie responsabilità e quelle del precedente esecutivo targato PD sull’attuale Governo. Oggi l’assessore Leo ha detto che si attende la manovra finanziaria del 2019 per dare reale operatività all’Arpal, l’agenzia per le politiche attive del lavoro istituita tre mesi fa con una legge regionale. Peccato che l’attuale riforma dei centri per l’impiego sia stata voluta dal precedente Governo e si sarebbe potuto lavorare in maniera graduale nell’arco degli anni per renderla operativa. Invece come al solito ci si è ridotti all’ultimo, lavorando in fretta e male. Il risultato sono ritardi dal punto di vista organizzativo e  personale insufficiente per il reale fabbisogno dei cittadini”. Così i consiglieri del M5S Gianluca Bozzetti, Marco Galante e Grazia Di Bari in seguito all’audizione dell’Assessore  al Lavoro Sebastiano Leo e del Commissario Arpal Vito Pinto in VI Commissione per fare il punto sullo stato dell’ARPAL.

 

La carenza di personale continuano i pentastellatiè dovuta anche all’errore fatto in sede di discussione della legge, quando si è scelto di tenere fuori dall’Arpal gli ex dipendenti delle partecipate delle Province; errore a cui bisogna rimediare al più presto attraverso una convenzione tra la nuova Agenzia regionale per il lavoro e le Province. In questo modo i 9 lavoratori della Santa Teresa di Brindisi e i 24 della ex Taranto Isolaverde, per anni a servizio dei Centri per l’Impiego e  ora in cassa integrazione, ritornerebbero ad essere subito operativi. I lavoratori sono esasperati a causa di una mole di lavoro a cui non riescono a far fronte per la carenza di mezzi e personale, una situazione che si sarebbe dovuta e potuta evitare se ci fosse stata la volontà politica da parte dell’assessorato, costretto ora a correre ai ripari”.

 

Ieri a una delegazione di lavoratori del CPI di Brindisi si è recata in prefettura per segnalare le criticità organizzative del Centro.

Il Cpi di Brindisi, in particolareprosegue Bozzetti – vive una situazione di emergenza anche a causa della chiusura della sede distaccata di Mesagne.  I cittadini sono costretti a mettersi in fila già dalle 5 del mattino, una condizione che crea enormi disagi anche ai residenti del complesso in cui ha sede il centro ed esaspera gli animi di quanti sono in attesa. In diversi casi è stato necessario chiedere l’intervento delle forze dell’ordine nonostante la presenza di una guardia giurata. Una situazione – conclude – a cui si deve porre rimedio nel più breve tempo possibile: i cittadini non possono continuare a pagare per l’inerzia di questo governo regionale”.