Unità di pedagogia scolastica. M5S presenta proposta per potenziarla. Bozzetti: Da 10 anni atteso il regolamento attuativo
“Siamo soddisfatti che finalmente la Regione Puglia si stia rendendo conto dell’importanza della figura del pedagogista nella scuola e stia pensando a un nuovo progetto per le scuole che finalmente valorizzi questa figura professionale, invece di sminuirla come fatto con il bando Tutto a Scuola”. Lo dichiara il consigliere del M5S Gianluca Bozzetti, a margine dell’audizione in VI commissione dell’Assessore alla Formazione e Lavoro Sebastiano Leo e del Presidente dell’Associazione Pedagogisti ed Educatori Italiani (APEI) dott.sa Stefania Coti, da lui chiesta in seguito alla richiesta da parte dell’APEI di modificare il bando “Tutto a Scuola”, in cui si faceva riferimento a un generico “esperto in pedagogia” e si abbassavano le ore a disposizione di questi professionisti rispetto ai precedenti bandi.
“Riteniamo che la scuola – continua Bozzetti – debba accompagnare gli alunni nel loro percorso di crescita, assolvendo sia al compito dell’istruzione che a quello educativo e formativo. Per questo dopo la proposta di legge per l’istituzione dell’unità di psicologia scolastica, abbiamo depositato quella per il potenziamento dell’Unità di Pedagogia scolastica, che vogliamo rendere effettiva attraverso l’emanazione del relativo Regolamento attuativo assente da oramai 10 anni”
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La proposta va a modificare e integrare le finalità della legge 31 del 2009, prevedendo interventi per promuovere negli alunni la motivazione allo studio e la fiducia in se stessi; per favorire l’integrazione attraverso l’educazione al rispetto delle differenze di genere, culturali, politiche e religiose e per contrastare fenomeni come il bullismo e il cyberbullismo.
“Auspichiamo – conclude il pentastellato – che la proposta venga calendarizzata al più presto. Da troppi anni le scuole attendono queste figure, importantissime per facilitare la relazione tra scuola, famiglia e servizi territoriali e per prevenire l’abbandono scolastico dovuto a disagi per cui i ragazzi avrebbero bisogno di confrontarsi con un professionista”