
Maltempo in Salento. Casili : Monitoraggio necessario per prevenire la caduta degli alberi
“Gli eventi climatici estremi come la tromba d’aria che si è abbattuta oggi sul Salento e i violenti nubifragi degli scorsi mesi, portano conseguenze devastanti per il territorio: dalla distruzione delle colture alle inondazioni delle strade. Alcune potrebbero essere prevenute, come nel caso della caduta degli alberi, spesso la conseguenza di una totale mancanza di controllo e intervento preventivo”, lo dichiara il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Cristian Casili in seguito ai danni provocati dal maltempo in Salento ad aziende agricole e maneggi. Molte auto sono state colpite dalla caduta di alberi e pali della luce, in particolare sono state segnalate cadute lungo la Nardò-Avetrana, sulla strada cittadina di Lecce via Aldo Moro, che porta a Settelacquare, e poi a Felline, Sogliano, Tuglie e Maglie.
“Al di là dell’evento climatico, il problema si pone nel momento in cui gli alberi sono già deboli per una cattiva gestione o una cattiva potatura. In questo caso il rischio per l’incolumità pubblica sarà maggiore. Il verde pubblico è argomento trascurato in molte città per motivi economici: gli alberi sono utili, ma devono essere seguiti e curati – spiega Casili – chi gestisce il verde pubblico deve eseguire una serie di controlli che possano prevenire proprio queste conseguenze. Nei capitolati dei Comuni – continua – bisognerebbe inserire l’indagine strutturale sugli alberi: troppo di rado, infatti, vengono effettuati monitoraggi adeguati e anche nelle città più piccole bisognerebbe consultare un esperto agronomo per tenere alta la guardia. Spesso a cadere sono pini che hanno esaurito il loro ciclo vitale, oppure che hanno subito danni alle radici o potati male, ma soprattutto ignorati da chi dovrebbe occuparsene. Per questo – incalza il pentastellato – sarebbe opportuno ricorrere a strumenti diagnostici come la Visual Tree Assessment (valutazione visiva dell’albero su basi biomeccaniche) per valutare la stabilità delle piante. Con questi strumenti è possibile intervenire efficacemente. L’arboricoltura è una scienza utile a evitare tragedie: ci sono una serie di strumenti, come i tomografi (che costano poche migliaia di euro), che utilizzando onde soniche fanno capire se l’albero ha alterazioni strutturali ed è quindi più suscettibile agli eventi climatici. La tecnologia – conclude – mette a disposizione gli strumenti adatti per prevenire i danni, bisognerebbe avere la volontà di applicarla e mettere a disposizione risorse adeguate per garantire una maggiore sicurezza ai cittadini e proteggere la salute dei nostri alberi”.