Discarica di Castellino (Nardò). Casili (M5S): “Finito il tempo delle parole. Bisogna arrivare alla messa in sicurezza del sito”

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“È singolare la tempestività con cui l’assessore regionale Stea interviene sulla questione della discarica di Castellino. Probabilmente, essendo subentrato in questa parte finale della legislatura, dimentica quello che è stato fatto nei primi mesi del 2015, quando il governo Emiliano si era appena insediato e lo stesso Stea sedeva tra i banchi dell’opposizione. Da allora sono passati cinque anni, la legislatura è praticamente chiusa e le parole rassicuranti da campagna elettorale non sono sufficienti per i cittadini di Nardò, che hanno bisogno di fatti”. Lo dichiara il consigliere del M5S Cristian Casili, che da tempo chiede la messa in sicurezza del sito.

“Ricordo una riunione del 2016 – continua il consigliere – con il capo di Gabinetto Stefanazzi e gli amministratori locali e le risposte a interrogazioni e audizioni di cui sono stato promotore negli anni per cercare di giungere velocemente a una conclusione. In tutte queste circostanze si raccontavano, come una litania, le medesime cose che oggi afferma Stea. Un aspetto è sicuro: la Regione in questa fase non ha avuto alcun merito, ma si è solo resa disponibile dopo diversi miei interventi a sostituirsi in danno con proprie risorse qualora il gestore non dovesse ottemperare a quanto gli è stato prescritto. Adesso è giunto il momento di pretendere che i prossimi passaggi siano effettuati con celerità e senso di responsabilità per cancellare per sempre la vicenda Castellino. Abbiamo appreso dalla nota di Stea che finalmente si è tenuta la conferenza dei servizi utile a determinare i prossimi passi per la risagomatura e la messa in sicurezza della discarica: ribadiamo ancora una volta che serve particolare attenzione al progetto, perché non vorremmo ritrovarci a vedere lo scempio che in altri territori ha portato a dubbie collinette di terra con una evidente stortura paesaggistica.  È da valutare con molta attenzione la distribuzione del materiale al fine di garantire un corretto deflusso delle acque meteoriche, cercando di non incidere in modo negativo sul paesaggio circostante. A tal proposito va attentamente valutato un piano di rimboschimento tale da garantire all’area una sua valorizzazione ecologico ambientale dopo anni di inquinamento. Oggi pretendiamo un crono-programma serio – conclude Casilicon tempi certi e senza rimpalli che possano rallentare la definitiva chiusura del sito. Non permetteremo che Stea ed Emiliano facciano passeggiate su Castellino al solo scopo di farsi propaganda: questa drammatica vicenda non può essere usata per la campagna elettorale”.