
Stabilizzazioni medici, infermieri e personale tecnico-professionale. M5S: “Puglia in ritardo. Emiliano aspetta che si avvicinino le elezioni per prendersi meriti non suoi?”
“Mentre in alcune Regioni sono state già avviate le procedure per la stabilizzazione del personale dirigenziale e non (medico, tecnico-professionale e infermieristico), in Puglia si aspetta ancora la ricognizione. Il dubbio è che Emiliano, come già fatto, attenda l’arrivo delle elezioni, così da organizzare una bella cerimonia a favore delle telecamere e prendersi il merito di un intervento del Governo nazionale”, lo dichiara la consigliera del Movimento 5 Stelle Antonella Laricchia che assieme ai colleghi Marco Galante, Gianluca Bozzetti e Grazia Di Bari ha inviato al presidente Emiliano una nota per sollecitare un intervento sulle stabilizzazioni del personale sanitario e sulle quali la Regione Puglia è in ritardo rispetto ad altre.
La legge di Bilancio e il Milleproroghe di febbraio 2020 hanno esteso i tempi per maturare i requisiti per la stabilizzazione previsti dal decreto Madia. Chi possedeva i requisiti entro il 31 dicembre 2019 ha dovuto attendere un po’ per vedere l’avvio della ricognizione a cui dovrà seguire la procedura di stabilizzazione, ma chi li ha maturati entro il 2020 è oggi ostaggio di un tecnicismo su cui sta prontamente intervenendo il Governo nazionale e già risolto da altre Regioni.
“Alcune regioni come Umbria, Abruzzo, Campania hanno già dato una applicazione dinamica della norma e avviato le stabilizzazioni – spiegano i pentastellati – invece in Puglia non si capisce cosa si aspetti. Invitiamo il presidente Emiliano a fare immediatamente qualcosa di concreto per questa categoria che, insieme a tutte le professioni sanitarie, in questo momento particolarmente difficile, è impegnata in prima linea per far fronte all’emergenza Covid-19. Ora è il momento di dimostrare la nostra riconoscenza dando a questi operatori la meritata stabilizzazione, ottenuta grazie ai requisiti richiesti dalla legge. Non è giusto che aspettino per i giochetti politici di Emiliano”.