Home Lavoro Laricchia (M5S) incontra gli operatori del wedding: “Interventi immediati per permettere la ripresa di un comparto fondamentale che porta la Puglia nel mondo”

Laricchia (M5S) incontra gli operatori del wedding: “Interventi immediati per permettere la ripresa di un comparto fondamentale che porta la Puglia nel mondo”

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La candidata presidente del Movimento 5 Stelle alla Regione Puglia, Antonella Laricchia ha incontrato oggi a Lecce gli operatori del wedding. All’evento hanno partecipato la senatrice Barbara Lezzi e la deputata Soave Alemanno, la stilista wedding Nadia Orlando. Ha moderato l’avvocata Roberta Caragnano. Un’occasione per incontrare le imprese del settore, oggi particolarmente colpite dalla crisi successiva all’emergenza sanitaria: Giovanni Garofalo, wedding agency, Fernando Miglietta, titolare di Torre del Parco dove si è svolto l’evento, Pietro De Mita, Diamond Couture e gli operatori del settore, Fernando di Martino, Ivano Francavilla, Keros Giannotti e Stefania Cardellicchio della Scuola di Moda Sitam di Lecce. Sono intervenuti in collegamento Skype anche Roberta Conte dell’area sviluppo Entopan Innovation e l’imprenditore Santo Versace.

 

“Ho ascoltato attentamente tutti gli operatori del settore – dichiara Laricchia – che ringrazio per le loro testimonianze e per il confronto che c’è stato. Assieme a Barbara Lezzi e Soave Alemanno ci impegneremo, per portare le loro istanze al Governo. L’interlocuzione avviata oggi continuerà.  Parliamo di un comparto che raggiunge fatturati vicini al miliardo, grazie alla preparazione delle nostre imprese, ai fornitori di beni e servizi e naturalmente alla straordinaria bellezza del territorio che attira turisti da tutto il mondo e che scelgono la Puglia per il giorno più bello della loro vita. La filiera del wedding comprende tante professionalità e tante imprese di qualità con le quali dobbiamo lavorare per costruire un marchio del wedding pugliese che possa essere conosciuto in tutto il mondo. Quest’anno erano previsti circa 18/19 mila matrimoni di coppie pugliesi e mille di coppie provenienti dall’estero. Le coppie che si sarebbero dovute sposare ad aprile e a maggio hanno rimandato o annullato il matrimonio e sono fortemente a rischio anche agosto e settembre. Si rischia di perdere l’80% dell’intero indotto annuale. Per questo le imprese hanno bisogno di essere supportate, in breve tempo, e per questo vogliamo impegnarci. A livello regionale si possono adeguare le pratiche operative pugliesi a quelle migliori delle altre regioni relativamente a Camere di Commercio, Registro Imprese, Centri per l’impiego, tribunali e uffici comunali. È sicuramente opportuno muoversi nella direzione della digitalizzazione della PA. Inoltre, occorre favorire una maggiore spesa in ricerca e sviluppo per le imprese attraverso incentivi fiscali, favorire la creazione di siti web per ciascuna impresa e il commercio online per aumentare l’estensione del mercato. L’uso di tecnologie digitali, tra le altre cose, potrebbe incentivare i giovani laureati a restare sul territorio. La mia proposta è, per il breve termine, effettuare una ricognizione dell’esigenza di liquidità di ciascuna impresa attraverso un comitato di crisi con le Camere di Commercio e utilizzo dei fondi pubblici per un supporto veloce; per il medio periodo, coinvolgere le imprese del tessile nella gestione della Fabbrica di DPI che la Regione Puglia ha realizzato in barba alla leale concorrenza e alla partecipazione del tessuto produttivo locale; per il lungo periodo, trasformare la crisi in opportunità riducendo i tempi della pubblica amministrazione e incentivando la digitalizzazione dei processi produttivi e di vendita”. 

 

Il comparto del wedding è di particolare importanza in un territorio, quello di Lecce, da sempre conosciuto come centrale per il settore tessile e abbigliamento. Le aziende coinvolte nel settore nuziale, nella nostra regione, sono più di 8mila, e ci sono circa 100mila lavoratori impiegati. A rappresentarle Nadia Orlando, titolare di un’azienda leccese di abiti da sposa da 50 anni nel settore, che oggi sconta la crisi dovuto alla pandemia: “Oggi le imprese pugliesi hanno bisogno di ripartire e devono poter contare sul supporto delle istituzioni nel trovare soluzioni rapide e condivise. Riattivare tutta la filiera del wedding permette di dare lavoro a centinaia di persone, qui, nel nostro territorio da cui possiamo ripartire per puntare sul Made in Puglia. L’alta moda pugliese dedicata al settore nuziale è ferma. Da una parte, le più di 400 aziende che producono gli abiti da sposa e da sposo (e più in generale da cerimonia) faticano a ricevere gli incassi della collezione 2020 dai rivenditori, ora costretti a tenere le serrande abbassate, e dall’altro è bloccata la presentazione della collezione dell’anno prossimo, a causa dell’annullamento delle fiere di primavera. Non si riuscirà a sopravvivere se non si fa qualcosa. Ringrazio la presenza dei portavoce alla Camera e Senato del Movimento 5 Stelle e la consigliera Antonella Laricchia per la vicinanza per trovare una soluzione a questa crisi che coinvolge tutte le imprese salentine. Ora il mio sogno è poter aprire una mia nuova azienda”. 

 

“Defiscalizzazioni, sinergie, costruzione di campagne di crowdfunding. Sono gli strumenti necessari per trasformare la crisi in opportunità – ha spiegato Roberta Conte di Entopan Innovation, incubatore di hub innovativi – Attraverso l’innovazione tecnologica possiamo mettere in collegamento aziende diverse e rinascere”. 

 

Durante il dibattito è intervenuto in diretta anche Santo Versace per portare la sua testimonianza: “L’Italia è un paese straordinario e ricchissimo, ma abbiamo bisogno di rendere più forte il nostro marchio Made In Italy, abbiamo bisogno di gente che ama il lavoro manuale, di artigiani, di scuole tecniche e professionali necessarie per formare professioni e continuare a fare arte. Con la creazione di un distretto italiano possiamo creare sinergie nel nome della tradizione e della qualità del prodotto”. 

 

“La nostra tradizione è fatta di artigiani e giovani talenti che hanno subito una fortissima contrazione – ha dichiarato Stefania Cardellicchio della Scuola di moda Sitam – A giugno 25 nostri giovani talenti sarebbero dovuti essere assunti ma tutto è sospeso, anche i ragazzi oggi sentono sulla loro pelle questo disastro”. 

 

Periodo che ha destabilizzato tutti gli operatori, dalle imprese della moda a fotografi, fiorai. Operatori che si sono sentiti abbandonati da tutte le istituzioni a cui rimproverano di non conoscere a fondo il comparto stagionale programmato. Lo hanno spiegato con le loro testimonianze Keros Giannotti, fashion look maker e Pietro De Mita, fondatore di Diamond Couture: “Siamo arrivati a bruciare i nostri abiti  e ci siamo rialzati contando solo sulle nostre forze”.

 

“Sono molto vicina al mondo delle imprese, soprattutto per il mio ruolo all’interno della Commissione Attività Produttive della Camera – interviene Soave Alemanno, deputata salentina del Movimento 5 Stelle – Il primo compito cui dobbiamo assolvere da portavoce é l’ascolto delle istanze ed esigenze del territorio, comprensivo del contatto con tutte le realtà dell’impresa per superare questo momento di crisi che non ha precedenti. D’ora in poi é necessario reinventare il lavoro per rispondere con soluzioni concrete a tutti i nostri imprenditori, ai quali va dato atto di grande eroismo per aver investito nel sud e creduto in esso. Siamo dalla loro parte e li sosteniamo al massimo delle nostre possibilità. Vogliamo dare loro il rilancio che il settore merita ed una ripartenza per tutto il territorio, compatibile con le nuove realtà che si stanno manifestando”. 

“Il Governo ha messo a disposizione le misure necessarie per permettere alle imprese di poter sopravvivere – ha spiegato la senatrice Barbara Lezzi purtroppo ci siamo scontrati con i problemi e le lungaggini burocratiche ma siamo stati il Paese che anche grazie a un lungo e faticoso lockdown ha permesse di fronteggiare la pandemia meglio di altri. Noi vogliamo dare meno reddito di cittadinanza possibile, il nostro obiettivo è trovare le risorse per permettere alle imprese di investire e assumere”.