Home News Il Governo incontra gli operatori del wedding. Laricchia: “Interventi immediati per creare il distretto del wedding pugliese”
Il Governo incontra gli operatori del wedding. Laricchia: “Interventi immediati per creare il distretto del wedding pugliese”

Il Governo incontra gli operatori del wedding. Laricchia: “Interventi immediati per creare il distretto del wedding pugliese”

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Creare un distretto del wedding pugliese che unisca le imprese del territorio, un comparto che in Puglia raggiunge fatturati vicini al miliardo. È uno dei punti del programma del Movimento 5 Stelle per le prossime elezioni regionali, di cui si è discusso in un evento esclusivo con le imprese pugliesi e gli operatori del settore a cui hanno partecipato la candidata presidente del Movimento 5 Stelle e Puglia Futura Antonella Laricchia, la senatrice Barbara Lezzi, il viceministro allo Sviluppo Economico Stefano Buffagni e il sottosegretario al Lavoro e Politiche Sociali Stanislao Di Piazza

 

“Ho ascoltato attentamente tutti gli operatori del settore – dichiara la candidata presidente Antonella Laricchia – che ringrazio per le loro testimonianze e per il confronto che c’è stato. Ci siamo già incontrati a Lecce e avevo promesso di portare le loro istanze al Governo, per questo sono felice che in questo nuovo appuntamento siano presenti oltre alla senatrice Barbara Lezzi, che era con me anche a Lecce, il viceministro Buffagni e il sottosegretario Di Piazza. L’interlocuzione avviata oggi continuerà. Parliamo di un comparto che negli anni scorsi raggiungeva fatturati vicini al miliardo, per questo è necessario riunire tutti gli attori interessati per capire come fare.per rilanciare uno dei settori più colpiti dall’emergenza Covid. La filiera del wedding comprende tante professionalità e tante imprese di qualità con le quali dobbiamo lavorare per costruire un marchio del wedding pugliese che possa essere conosciuto in tutto il mondo. Quest’anno erano previsti circa 18/19 mila matrimoni di coppie pugliesi e mille di coppie provenienti dall’estero, in gran parte rinviati al prossimo anno, ma ci sono scadenze e forniture da pagare subito. Le imprese hanno bisogno di essere supportate, in breve tempo, e per questo vogliamo impegnarci. A livello regionale possiamo fare tanto per semplificare le procedure e andare verso la digitalizzazione della PA. Inoltre, occorre favorire una maggiore spesa in ricerca e sviluppo per le imprese attraverso incentivi fiscali, favorire la creazione di siti web per ciascuna impresa e il commercio online per aumentare l’estensione del mercato. La mia proposta è, per il breve termine, effettuare una ricognizione dell’esigenza di liquidità di ciascuna impresa attraverso un comitato di crisi con le Camere di Commercio e utilizzo dei fondi pubblici per un supporto veloce e  per il lungo periodo, trasformare la crisi in opportunità riducendo i tempi della pubblica amministrazione e incentivando la digitalizzazione dei processi produttivi e di vendita”. 

 

“Il Nord senza il Sud non va lontano e viceversa – spiega il viceministro Buffagni L’Italia è unica e  bisogna investire sulle peculiarità dei territori per guardare il futuro. Il Sud ha bisogno di formazione, di aiutare le nostre imprese, di infrastrutture adeguate, di connessione veloce, di lavoro. Di certo il nostro Meridione è la zona del Paese che ha i maggiori margini di crescita. Quello che ci ha insegnato la pandemia è la correlazione tra economie. Per crescere però bisogna avere la forza e il coraggio di cambiare. E la risposta migliore al cambiamento in Puglia, che è già passata da Emiliano e Fitto, sia la scelta di una giovane e agguerrita donna come Antonella Laricchia”. 

 

“Dobbiamo guardare con maggiore attenzione ai territori – dichiara Stanislao Di Piazza – in Puglia ci verrà facile osservare esperienze che da tempo sono impegnate nella costruzione di un sistema socio-economico molto differente da quello egemone. Esperienze che tentano di trovare nuove convergenze, alleanze, equilibri tra il sociale e l’economico, lavorando anche sulla costruzione di una nuova economia,  che mi piace chiamare Terza Economia. Dobbiamo concretamente legare  la creazione di valore alla  risposta dei bisogni e delle aspirazioni delle persone, piuttosto che a logiche prettamente capitaliste, proponendo così anche un rinnovato rapporto tra comunità e territorio. Dai territori del Sud possiamo rilanciare nuovi paradigmi di economia sociale, un patto tra imprenditori per una nuova terza economia.”