In questo momento il piano Export presentato dal ministro degli esteri Luigi Di Maio, l’8 giugno, è un primo passo verso il coordinamento che le imprese spesso ci hanno chiesto. Per questo è stata realizzata una guida per presentare le azioni del Governo e dare alle imprese strumenti e informazioni chiare per muoversi nel mondo dell’internazionalizzazione.
Da un’analisi economico finanziaria su dati Istat, per la programmazione 2014-2020 sono stati utilizzati per l’internazionalizzazione 89 milioni di euro, ma dai dati emerge che le esportazioni in Puglia sono aumentate del 12%, meno rispetto alla media nazionale del 20%. Negli ultimi quattro anni, l’incidenza dell’export pugliese su quello nazionale è passata dal 1,99% al 1,86%. Quindi l’obiettivo strategico del 3% nel 2025 diventa difficile da perseguire se non ci si attiva subito con un piano strutturato.
La quota dell’export pugliese negli ultimi dieci anni è rimasta per lo più invariata, probabilmente per una scarsa propensione delle imprese pugliesi ad avviare processi di diversificazione dei mercati di sbocco per concentrarsi su strategie di consolidamento dei mercati più maturi, anche perché non sono adeguatamente supportati ed è un rischio che non sentono di correre perchè non sono raggiunti dalle informazioni di coordinamento istituzionale. Per questo è necessario, creare un fitto reticolo di relazioni con il sistema formativo e il mondo delle imprese non solo per l’allineamento tra domanda e offerta di lavoro ma anche per l’internazionalizzazione, problema che abbiamo riscontrato anche quando abbiamo parlato di lavoro a causa di una difficile comunicazione tra domanda e offerta. Inoltre, promuoveremo le necessarie borse di studio per la formazione di manager dell’internazionalizzazione e ricorrere ad un Masterplan che muovendo dall’analisi dei precedenti periodi di programmazione, andrà a ridisegnare i nuovi obiettivi declinandoli per mercati di sbocco correlati alle diverse produzioni di beni o servizi, definendo le risorse necessarie.
Abbiamo rilevato che è necessario utilizzare fondi sia di matrice UE che rivenienti dalle risorse nazionali in particolare il Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) ex FAS, attraverso la programmazione di azioni e misure aventi l’obiettivo di potenziare fortemente il grado di apertura internazionale delle nostre imprese con particolare riguardo a:
- acquisizione di servizi di consulenza innovativi nel campo dell’internazionalizzazione;
- introduzione di consistenti voucher per la realizzazione di piani di internazionalizzazione delle PMI;
- misure di accompagnamento e sostegno alla penetrazione di nuovi mercati che contemplino l’apertura di sedi di rappresentanza, la costituzione di Joint ventures, la realizzazione di sedi operative, commerciali o produttive all’estero.
Avviare una stretta collaborazione internazionale per la Puglia finalizzata a:
- INVEST IN PUGLIA, lancio del programma di incentivazioni amministrative e fiscali per chi investe nelle imprese pugliesi (procedendo a partire dall’identificazione di un territorio tester sul modello del Boston Smart Street)
- costruzione di una vera nuova strategia per il rafforzamento della reputazione internazionale della Puglia attraverso la definizione di un ufficio stampa internazionalizzazione dedicato, un piano di recruitment di agenzie internazionali e collaborazione con firme internazionali della comunicazione e del giornalismo;
- un serio piano di growth hacking internazionale che investa le competenze esistenti e attragga nuovi talenti;
- realizzazione di un Panel Special hundred per i migliori 100 imprenditori pugliesi (rispetto a parametri obiettivi misurati attraverso indicatori di innovazione, sostenibilità, impatto economico territoriale) promossi con un canale dedicato sulle reti internazionali;
- scambio di buone pratiche istituzionali tra Paesi per una piena valorizzazione delle imprese e dei territori di Puglia all’estero;
- organizzazione congiunta di iniziative per imprese e operatori di scambio e networking Btb anche con il supporto delle organizzazioni preposte ai rapporti di amicizia tra continenti e le istituzioni nazionali europee e internazionali.
Alcune azioni concrete:
- Partecipazione di designer e artisti chef pugliesi a fiere internazionali (per i settori 1 e 13 dell’elenco precedente);
- viaggi di studio e btb per le imprese pugliesi in grandi incontri di investimento (settori da 1 a 10);
- distribuzione di materiale informativo internazionale di qualità cartaceo, video e digitale relativamente ai best hundred (settori da 1 a 15).
I principali mercati per l’export pugliese:
- l’Unione Europea con il 53,8% di acquisti
- i paesi europei non Ue con il 17%;
- il restante 29% è intercettato dai paesi extraeuropei nel seguente ordine America del Nord 11,5%, Asia Centrale e Orientale 8%, Medio Oriente e nord Africa 5%.
Paesi target nel Programma strategico regionale per l’internazionalizzazione, 2019-20: Cina e India (che insieme ospitano un terzo della popolazione mondiale), Medio oriente e Nord Africa, Stati Uniti, Giappone, Germania, Russia.
Non sempre c’è un allineamento: le imprese vanno in una direzione, la regione Puglia dall’altra. Per questo:
- Rivedere l’elenco dei Paesi target 2019-2020 e analizzare nel merito, con i dati ogni scelta.
- Formazione integrata e continua dei manager pubblici regionali e degli enti locali per la costruzione di competenze verticali sull’internazionalizzazione e potenziamento del Dipartimento e Puglia Sviluppo.
- Costituzione di una cabina di regia di tecnici che possano assistere le imprese e orientarne correttamente gli investimenti con una valutazione periodica degli impatti ex ante, in itinere con applicazione di correttivi delle politiche in real time e revisione annuale del piano strategico
- Attivazione di un ufficio per la pianificazione strategica regionale sui mercati esteri che analogamente al lavoro di Turespaňa per la Spagna individui statistiche e trends per intercettare e prevedere i mercati più floridi e informare la Presidenza delle tendenze, ma anche dei rischi emergenti
- Accordi di partnership con le agenzie governative che promuovono e regolano i processi di internazionalizzazione a livello centrale
- Selezione e formazione del board dei temporary broker virtuali dell’internazionalizzazione, una nuova task force con esperienze e competenze linguistiche dedicata a rappresentare le migliori realtà pugliesi e aprire un dialogo per l’intercettazione di investimenti privati, quando necessari
Tutti i dipartimenti regionali potranno fruire di una piattaforma informativa basata su big data, open data e dati primari e secondari georeferenziati e indici di base sulla situazione economica dei Paesi. Intendiamo avvalerci anche della rete dei “pugliesi nel mondo”.
Internazionalizzazione passiva: un tema rimasto irrealizzato. Vogliamo avviare un dialogo con le BIG 500 Fortune anche mediante le associazioni per la promozione dei rapporti internazionali. Apertura di una sede di rappresentanza (anche virtuale) nei paesi target in collaborazione con Ministero degli Esteri e ICE. Consolidamento di un largo partenariato pubblico-privato per la promozione della internazionalizzazione attiva e passiva: Confapi, Cida, Ciap, ICE, Siemest, SACE, CDP, Amcham, Unioncamere, ecc.
Emigrazione e immigrazione
Istituzione di una Sezione Regionale sull’emigrazione pugliese con attività di:
- monitoraggio del fenomeno dell’emigrazione anche con riferimento agli effetti imprenditoriali
- promozione del bonus cd. Rientro dei cervelli (DL Crescita 2019) che prevede esenzione dalla tassazione del 90% del reddito di lavoro per 5 anni, estendibile ad ulteriori 5;
- tutoring per i talenti di rientro;
- progettazione di iniziative di ricerca in Puglia o per la Puglia dei cervelli emigrati all’estero;
- promozione di iniziative dirette a favorire e implementare lo smart-working e il telelavoro, al fine di attivare collaborazioni anche tra le Regioni relativamente a “la fuga dei cervelli pugliesi” verso altre regioni italiane e di ridurre la pendolarità;
- promozione dell’istituzione di consulte regionali su base provinciale dei dottori di ricerca e dei cervelli pugliesi di rientro (con creazione di idonea banca dati) dopo esperienze all’estero continuative di almeno 3 anni;
- supporto all’iniziativa del Premio Internazionale “Pugliesi nel Mondo” con la realizzazione di un ebook sui progetti realizzati;
- formazione attraverso la rete di cervelli per il loro reinserimento sul territorio in qualità di project manager in grado di elaborare progetti di fondi europei di supporto alle pubbliche amministrazioni.
Inoltre,
- Istituire un osservatorio sull’emigrazione con l’obiettivo di analizzare i flussi per mappare le destinazioni dei pugliesi, i motivi della partenza e cosa li tratterrebbe all’estero, valutando preliminarmente di inserire questo Osservatorio nell’ambito dell’Osservatorio regionale sull’ immigrazione e diritto d’asilo
- Prevedere e potenziare le strutture di accoglienza per gli immigrati (foresterie e non solo) su tutto il territorio regionale nel rispetto della dignità delle persone
- Attraverso l’opportuno potenziamento di Arpal, istituiremo un sistema di riconoscimento delle competenze acquisite dai migranti e l’avvio di azioni regionali mirate ad una formazione specifica nell’ambito di politiche del lavoro per favorire l’inserimento lavorativo
- Aggiornamento della vigente legge n. 28/2006, rendendo operative anche delle previsioni ancora inattuate come ad esempio l’Osservatorio regionale del lavoro non regolare e banca dati
- Agrinido
- Istituzione dell’Ufficio del Garante del Lavoro Agricolo
- Adeguamento periodico degli indici di congruità
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