Secondo il rapporto dell’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere, l’eliminazione del divario di genere avrebbe effetti migliorativi su tanti settori a cominciare dall’economia con un miglioramento consistente dell’occupazione e del Pil. Un aspetto fondamentale che dimostra che ciò che è sostenibile nel sociale è sempre anche la migliore opportunità economica.
In linea generale vogliamo istituire una banca dati trasparente che sia aggiornata e duttile e un osservatorio che tenga sotto controllo i dati economici, sociali e monitori l’andamento delle politiche di genere e dei dati.
Conciliazione vita-lavoro e contrasto agli stereotipi di genere.
La Puglia è una tra le regioni con la più bassa percentuale di occupazione femminile e dove c’è il maggior gap tra occupazione femminile e maschile. Un dato oggettivo che impone un intervento immediato. Inoltre, purtroppo dobbiamo registrare che tutte le Regioni del Sud Italia contano un occupazione femminile inferiore al 50%.
Secondo l’Istat (“I tempi della vita quotidiana lavoro, conciliazione, parità di genere e benessere soggettivo”), oggi esiste una grave problema culturale e di stereotipi di genere: un uomo su due si dichiara d’accordo con l’affermazione che “deve essere la donna ad occuparsi della casa” e la stessa quota di uomini ritiene di non essere capace di svolgere compiti domestici nello stesso modo delle donne o che non sia giusto dividere equamente i lavori domestici tra i partner.
Sempre secondo un’indagine dell’Istat sul tempo libero delle donne (tempo libero attivo, passivo e puro), emerge che la donna ne ha sempre meno (sia attivo che passivo) rinunciando a una serie di attività che vanno dalla cura della persona, alle relazioni sociali fino alle attività creative e rigeneranti.
Cosa vogliamo fare:
- Favorire investimenti economici in asili nido, scuole materne e servizi alla famiglia con una modifica di orari e tempi per essere coerenti con le necessità dei genitori
- Potenziare gli investimenti a sostegno dei soggetti che svolgono compiti di cura, favorendo l’adozione di formule di lavoro flessibili che non ostracizzi le donne dal mondo del lavoro e incrementando gli strumenti per sostenere i caregiver anche con nuovi sistemi digitali, valorizzando questa importante figura come elemento cardine della rete di Welfare Locale
- Incentivare investimenti sui figli, anche come prevenzione della discriminazione e della violenza di genere
- Favorire gli investimenti nella formazione over 40 e over 50 e nella flessibilità lavorativa (lo smart working ne ha insegnato l’importanza), messa in rete di servizi a sostegno per flessibilità lavorativa anche privati e no profit
- Promozione del progetto Reti Territoriali di Conciliazione, quale nuovo modello regionale di governance, con la sottoscrizione di accordi istituzionali tra attori pubblici e privati, a livello locale, operanti per la messa in rete di servizi e interventi a sostegno della conciliazione familiare e della flessibilità lavorativa
- Promuovere modelli aziendali virtuosi che sostengono i role model femminili anche con incentivi nella comunicazione istituzionale
- Incentivare e promuovere babysitteraggio e finanziamenti agevolati all’imprenditoria femminile
- Valorizzare la legge 19/2006 con strumenti di supporto educativo, attraverso strumenti di supporto al servizio socio-educativo a carattere innovativo e sperimentale, per la prima infanzia (da 0 a 3 anni)
- Dotare anche la sede della Regione Puglia di strutture per prima infanzia e spazi ad hoc
- Monitorare con strumenti digitali le opere culturali e dello spettacolo per verificare quanto alcune iniziative culturali siano utili per superare stereotipi di genere e garantiscano parità, utilizzando indici che ci permettano di capire quanto le iniziative della Regione Puglia siano efficaci in questa direzione
Medicina di Genere:
- Favorire una concreta sperimentazione e diffusione della medicina di genere, promuovendo la creazione di strutture di cura specializzate, massicce campagne di prevenzione anche sul luogo di lavoro e in ambito scolastico.
Violenza di Genere:
- Proposta di legge del Movimento 5 Stelle per la definizione del “Codice Rosa” per l’assistenza socio sanitaria alle vittime di violenza, consentendo alle donne di accedere a un corridoio privilegiato e ai servizi necessari
Centri Antiviolenza:
- In Puglia 24 CAV, su 253 italiani. Tasso che può migliorare
- Introdurre sportelli per la ricerca di lavoro per le donne vittime di violenza
- Imporre e intensificare la formazione degli operatori dei CAV
Consulta Femminile:
- Istituzione preposta alla promozione di iniziative volte alla piena realizzazione della parità di genere tra i cittadini, rimuovendo di fatto e di diritto gli ostacoli di impedimento allo sviluppo della personalità della donna nella sua effettiva partecipazione all’organizzazione politica, economica, sociale e del lavoro, in occasione proprio del compimento del quarantesimo anno dalla sua istituzione.
- Riorganizzare la Consulta Femminile prevedendo una quota giovane permanente che è sempre mancata e che porta altre prospettive e temi per cui è utile garantire la loro presenza.
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