Asset e Coni hanno fornito un documento molto approfondito sull’impiantistica regionale: il documento di programmazione per l’impiantistica sportiva. Un lavoro presentato nel 2019 che, se fosse stato realizzato prima, avrebbe permesso una programmazione politica più adeguata ai dati.
- Tesserati pugliesi: le province che contano il maggior numero di tesserati sono in ordine BARI, LECCE, TARANTO, FOGGIA, BRINDISI, BAT. Rispetto alla media italiana, in Puglia ci sono meno tesserati per il calcio, di più per tennis, pallavolo, vela, judo, lotta e karate ma anche discipline sportive associate.
Il nostro primo obiettivo è aggiornare la legge regionale che tenga conto dell’evoluzione che lo sport ha avuto negli ultimi anni e disciplini organicamente la materia, comprendendo i diversi ambiti e soggetti che operano in questo settore
- Dotazione e impianti: la Puglia è la regione messa peggio in base all’impiantistica sportiva. Tra le province, la performance migliore è di LECCE segue BARI, FOGGIA, TARANTO E BAT.
- Impianti in disuso: Maggior numero di impianti in disuso a FOGGIA, minori a BRINDISI, provincia che vanta ottime performance e in cui è forte la cultura sportiva.
- Spazi sportivi: il maggior numero di spazi in disuso per lo più in provincia di LE e meno a Brindisi.
Interessante il dato sul collegamento degli impianti col trasporto pubblico locale: un problema serio, soprattutto nella provincia di Taranto che conta il 70% di impianti sportivi non collegati al trasporto pubblico. Una condizione che può essere sanata per esempio con l’opportunità dei Giochi del Mediterraneo puntando sul potenziamento dei collegamenti.
Il documento mette in ordine le discipline rispetto al numero di iscritti, attraverso il paragone domanda offerta: al primo posto calcio, segue tennis, pallavolo, ultimo motociclismo.
Spazi funzionanti: per lo più spazi per il calcio, meno pallavolo. Obiettivo può essere valorizzare l’atletica.
Pressione agonistica, ovvero la differenza tra tesserati e spazi: dato peggiore è motociclismo per cui è necessario adeguare gli spazi.
COSA INTENDIAMO FARE:
- Palestre scolastiche: necessario fissare una chiara regolamentazione dell’utilizzo delle palestre in orario extrascolastico da parte di associazioni sportive senza fine di lucro per evitare che subiscano le scelte arbitrarie di un dirigente scolastico. Promuovere l’attività motoria sia come sostegno alla terapia, sia come strumento di prevenzione delle patologie, mediante la creazione di un circuito regionale di palestre e strutture sportive, certificate ed istituzionalmente riconosciute.
- Sostenere, sia con progetti mirati sia con l’utilizzo di vouchers, le famiglie in maggiore difficoltà economica per consentire ai bambini, ai disabili e agli anziani e ai minorenni l’accesso allo sport. L’aspetto della valorizzazione dello sport è necessario per la prevenzione delle malattie e la tutela della salute, per questo sarebbe utile commissionare uno studio su quando si può risparmiare in sanità puntando sulla prevenzione
- Promuovere la Puglia come autentica “palestra a cielo aperto”, considerata la presenza di condizioni favorevoli per la pratica delle discipline outdoor per numerosi mesi all’anno
- Dotare le aree urbane e puntare sulla rigenerazione di spazi cittadini, anche non originariamente destinati all’attività sportiva, per esempio integrare le aree forestali con il contesto urbano per promuovere i piani dell’ombra: se dotiamo le nostre città di spazi e percorsi attrezzati, dovremmo puntare anche a creare spazi all’ombra
- Creare i distretti del turismo sportivo
- Sostenere eventi sportivi locali
- Creare una mappatura dello stato di salute dell’impiantistica con un’analisi costi benefici e promuovere la conduzione manageriale degli impianti sportivi
- Formare continuamente i nostri neolaureati nel settore dell’impiantistica e affiancare i professionisti nelle scuole: per esempio con un tavolo permanente tra imprese, enti formazioni e sport
- Valorizzare la facoltà di Scienze Motorie per evitare che i nostri studenti vadano fuori regione
La Regione ha il compito di sbloccare situazioni e trovare soluzioni a problemi atavici, per esempio con bandi regionali per aiutare il recupero delle palestre e collaborazioni con l’ufficio scolastico regionale per iniziative di comunicazione innovativa.
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